Single Blog Title

This is a single blog caption

The Shell Grotto mistery

“Finding fossils on the hillside

while the sun strikes him down to his knees…”

Miles from the sea_ song by Calexico

 

Non c’è cosa più esaltante che seguire le linee sinuose di una conchiglia, percorrerne i lineamenti che custodiscono infinite sfumature, poggiarla all’orecchio e sentire ogni volta quel suono, sognare di nuotare anche lontani mille miglia dal mare. Esiste un posto, città marinara di nome Margate nell’ isola di Thanet in Inghilterra, dove è possibile trovare più di 4 milioni di conchiglie conservate tutte in un unico sito; stiamo parlando della Shell Grotto (Grotta delle conchiglie).

La storia racconta che nel 1835 il signor James Newlove fece intrufolare il suo giovane figlio Joshua in un cunicolo nel terreno apparso durante gli scavi per il giardino, il piccolo uscendo fuori dal cunicolo avrebbe raccontato estasiato di aver visto immense gallerie ricoperte da conchiglie. Aveva scoperto la Shell Grotto, un sito sotterraneo le cui pareti erano decorate da un mosaico composto da milioni di conchiglie di forme, specie e dimensioni diverse.

Nessuno spazio vuoto, tutta l’intera superficie delle pareti era da supporto ad un decoro composto dall’accostare spasmodico di conchiglie a formare un trama fitta e irripetibile. Una sorta di composizione dominata dall’Horror vacui tipico di alcune forme d’arte, la paura del vuoto, che spingeva a decorare ogni centimetro della superficie.

A prima vista la trama dei mosaici potrebbe sembrare confusionaria, con tipologie di conchiglie diverse, accostate in maniera casuale. Ma analizzando attentamente questo prodotto artistico è possibile riconoscerne un significato più profondo, un vero e proprio magazzino per la fantasia.

Il percorso si snoda infatti nei sotterranei, a una ventina di metri di profondità, tra cunicoli che conducono a una sala con un suggestivo tetto a cupola. La prima raffigurazione grafica della grotta in pianta, compare per la prima volta nel 1950. La teoria più accreditata parla di un simbolismo inerente la tematica del viaggio. La maggior parte delle raffigurazioni parietali nella rotonda contengono forme floreali. Percorrendo il Serpentine Passage, si incontrano raffigurazioni di scheletri e di divinità prima di arrivare alla stanza dell’altare con stelle, soli e lune. Il percorso all’interno del padiglione sembra rappresentare le diverse fasi della vita, così si parte dal momento della nascita, rappresentato dalla zona rotunda, si attraversa il sentiero della vita, si passa attraverso la morte, per poi terminare nella vita in cielo dopo la morte.

The Shell Grotto è stata aperta al pubblico nel 1837 e prima di quella data è rimasta solo ad uso privato. Fino a quel momento nessun documento che menzionava la grotta e niente prima della scoperta era stato trovato: nessuna corrispondenza, nessuna mappa, nessuna data di costruzione. Per questo motivo, le origini della grotta rimangono pure e semplici teorie. Non sappiano chi l’ha costruita, quando e perché.

Resta però il fatto che rimane un esperienza artistica da fare nella propria vita, un vero e proprio viaggio, perché no, sulle note di “Miles from the sea” di Calexico.

ALK@art

 

Fonte immagine: shellgrotto.co.uk