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Nel Mare di Cristalda e Pizzomunno

 

[…] Io ti aspetterò

Fosse anche per cent’anni

Si dice che adesso e non sia leggenda

In un’alba d’agosto la bella Cristalda

Risalga dall’onda a vivere ancora

Una storia stupenda

[…]

‘La vide per prima un pescatore, appena venne fuori dall’onda. Non poteva che essere lei, con quei capelli biondi color della sabbia, con quella pelle così chiara e splendida, illuminata da quella luna ancora in cielo che stava per fare capolino dietro la montagna, per dare posto al sole. Era l’alba di ferragosto, e i raggi del sole si riflettevano sul mare calmo. Gli abitanti di Vieste si svegliavano allora, dal sonno della notte di ferragosto, dopo una notte di baldoria, stavano lì, sulla spiaggia, riscaldati da un sole nascente. Appena la videro capirono che non poteva che essere lei, Cristalda!

La riconobbero dallo sguardo, di una donna forte, determinata, che avanzava con fermezza, venendo fuori dal mare e rinascendo ad ogni passo… Quando fu tutta fuori dall’acqua, si mostrò in tutta la sua bellezza. Non sappiamo se sia realtà o fantasia, ma la gente del posto tramanda che indossava una veste bianca e una collana fatta di conchiglie che racchiudevano le voci di malvagie sirene. Ad ogni passo sembrava di sentirne il canto lontano, soffocato dentro le spire. Così Cristalda, se ne andò per la spiaggia verso il suo Pizzomunno, che se ne stava lì sulla riva ad attenderla come ogni cent’anni.’

Tra le storie d’amore sospese tra leggenda e romanticismo c’è quella di Cristalda e Pizzomunno, presentata da Max Gazzé nel 68esimo Festival di Sanremo…

La storia d’amore tra i due giovani nasce sulle spiagge pugliesi di Vieste, in Puglia, in un un pittoresco borgo di pescatori. In questa storia il mare è protagonista insieme a Pizzomunno e Cristalda che, cullati dal rumore delle sue onde, si innamorarono perdutamente l’uno dell’altra.

Lui era un bellissimo giovane, forte e affascinante che attirava molte ragazze del villaggio, le quali bramavano le sue attenzioni. Cristalda non era da meno quanto alla sua bellezza più unica che rara, ancor più per i lunghi capelli biondi come i raggi del sole che le incorniciavano il volto. Pizzomunno era un pescatore, e come tale, soggetto alle insistenti attenzioni delle sirene che popolavano l’azzurro mare di Vieste e che miravano ad attirare, con i loro canti ammaliatori i giovani del mare.

Per convincere Pizzomunno, le sirene si offrirono di diventare sue serve per stargli vicino in eterno. Gli promisero di non prendersi la sua vita a patto che lui le seguisse in fondo al mare dove lo avrebbero deliziato di ogni bene e di tutte le attenzioni. Ma lui innamorato e fedele a Cristalda, rifiutò con tono deciso pagando molto caro questo affronto. Le creature marine si infuriarono e vollero vendicarsi.

Passò del tempo e una notte al chiaro di luna, sulla riva del mare dove i due giovani andavano per amoreggiare, le sirene improvvisamente riemersero dalle profondità strappando la bellissima Cristalda dalle braccia di Pizzomunno e la portarono giù in fondo al mare. Pizzomunno, distrutto dal dolore, rimase pietrificato trasformandosi in monolite che ancora oggi troneggia sulla spiaggia di Vieste.

La leggenda però non finisce qui …. Si narra che il sortilegio sui due innamorati si sciolga temporaneamente ogni 100 anni, precisamente il 15 di agosto per un’alba soltanto.

Durante quella sospirata notte ai due innamorati è concesso finalmente di amarsi in riva al mare come ogni cento anni…

ALK@art

 

Fonte immagine: affaritaliani.it