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Guo Pei – Un sogno dall’oriente

Le favole più belle iniziano così, con il “c’era una volta…” anche la storia che stiamo per raccontarvi inizia proprio così: c’era una volta una giovane fanciulla che veniva da un paese lontano.

La giovane donna di cui vi raccontiamo, ha coltivato un sogno, e questo sogno dopo numerosi sacrifici diventa realtà, questa è la storia della designer cinese Guo Pei. Stilista talentuosa e volitiva, nota per aver vestito con una creazione straordinaria la popstar Rihanna al Met Ball 2015, evento che inaugura ogni anno una mostra di moda al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art’s di New York. Nonostante le più note riviste parlino di lei per i più famosi e recenti Red Carpet, in realtà, la carriera della designer cinese è iniziata quasi vent’anni fa in Cina.

Guo Pei è di Pechino, dove è nata nel 1967, ed è cresciuta nei primi anni della sua infanzia nella Cina di Mao Tse-tung. Nel 1982 riuscì a entrare nella prima scuola di moda del paese e subito dopo il diploma trovò lavoro in una fabbrica di abiti. Nel 1997 decise di lasciare la fabbrica e mettersi in proprio, aprendo il suo atelier. Da allora è stato un susseguirsi di capolavori che tolgono il fiato, i suoi abiti sono spesso opulenti e richiamano molto lo stile degli abiti tradizionali cinesi, anche se Pei ha detto di ispirarsi a quello che vede in giro per il mondo. Propone vestiti molto elaborati e pieni di ricami che produce nel suo lussuoso laboratorio in una zona industriale di Pechino. Tutti gli abiti sono fatti a mano, ogni anno produce tra i 3mila e i 4mila pezzi. Il suo abito più famoso occupa un’intera stanza: è stato cucito con filo in oro e per realizzarlo ci sono volute 50 mila ore di lavoro. Per crearlo si è ispirata alle divise indossate da Napoleone Bonaparte e la critica lo considera come il punto di partenza della haute couture cinese. Sebbene Guo abbia cominciato a fare haute couture a partire dall’inizio del 2000, solo poco dopo ha scelto di aprire il suo primo atelier a Parigi, e il sostegno di Rihanna è stato fondamentale per il suo lancio verso il firmamento della couture mondiale. L’abito realizzato per la popstar presenta un lungo strascico ricamato e orlato di pelliccia con un mantello finemente lavorato del peso di 25 chili. La creazione ha talmente impressionato gli addetti ai lavori che la Chambre Syndicale de la haute couture di Parigi, cioè l’organo che organizza le sfilate dell’alta moda francese, che è stata selezionata per sfilare durante la settimana dell’haute couture di quell’anno. La designer come ospite d’onore da allora ha stabilito un primato assoluto per la moda asiatica, ossia la prima stilista asiatica ad essere coinvolta nella settimana dell’alta moda francese. Da quel momento Guo Pei entra di diritto nell’Olimpo della moda, portando con sé la cultura millenaria della Cina e dell’epoca imperiale con i suoi fasti e le sue ricchezze elaboratissime. Il suo scopo è da sempre quello di creare abiti originali e offrire una nuova prospettiva sul mondo della moda. Indossare un Guo Pei significa indossare un abito capace soddisfare i sogni di bambine, di principesse e di imperatrici. Il suo stile, così intricato, nasce dal profondo amore per la cultura cinese e dal suo desiderio di rinnovarla, portandola nella moda.

In un’intervista dichiara: “La cultura del mio Paese scorre in me, motivando la mia passione e la mia ispirazione; tutto questo succede in modo naturale, si fonde col mio disegno”. I suoi abiti-scultura sono ispirati infatti al sogno, alle fiabe, ai simboli tradizionali cinesi di fortuna e prosperità come la fenice, il drago o le farfalle ma anche alla vita, all’amore e ai fiori che, come dice l’artista “portano allegria e felicità”. Tra i più celebri capolavori, l’abito “Daijin”, per cui cento ricamatrici hanno lavorato per cinque mesi, l’abito “Magnificent Gold” che ha richiesto 50.000 ore di lavoro mentre per “Blue and Porcelain” ce ne sono volute 10.000. 

La complessa architettura di questi abiti, la loro esclusiva ed altissima lavorazione a mano, le applicazioni di ricami di perle e pietre preziose, i broccati dai colori accesi e spesso arricchiti in oro e le finissime filigrane rendono queste creazioni costosissime ma uniche, uniche come lo scopo della sua creatrice, “realizzare abiti che non si vendono ma che parlano alla mia anima”.

ClarKinstyle

 

Fonte immagine: Wikipedia