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Madia “Conchiglia”

Gli oggetti hanno il potere di farci sentire meglio o peggio, di rendere la nostra vita più complicata o più appagante. Possono essere fastidiosi, invisibili o emozionanti; possono trasmetterci benessere o procurarci insofferenza. Sono una presenza ingombrante o rassicurante. Vogliamo disegnare oggetti che abbassino il rumore di fondo, che sorprendano nella loro essenzialità, che rivelino il pensiero al di là della semplicità.” Studiocharlie

Se vi state chiedendo il perché un elemento di design dalle forme squadrate, di colore bianco, venga denominato conchiglia dagli stessi creatori, sappiate che c’è un motivo ben preciso.

Il merito di aver riconosciuto nelle conchiglie uno stretto legame con la spirale equiangolare o trigonometrica, è di un grande architetto Christopher Wren (1632 – 1723) professore di astronomia a venticinque anni e costruttore della St. Paul’s Cathedral di Londra.
Ma fu grazie a Jacques Bernoulli che la spirale venne poi studiata nel dettaglio, approdando alla definizione di Spirale Miarbilis e volle che fosse incisa sulla sua tomba la didascalia latina:”Eadem numero mutata resurgo” alludendo al fatto che il suo allungamento e il suo allargamento avvengono secondo una proporzione invariata e quindi la curva prolungandosi all’infinito “risorge” sempre eguale a sè stessa.

E sono le proporzioni auree di una conchiglia che hanno ispirato la creazione di numerosi oggetti di design, vale anche per Madia ‘Conchiglia’, un progetto di interior design davvero unico e raro.

Un mobile dalle forme estremamente lineari, interrotte solo dal movimento creato dal susseguirsi di quadrati che si trovano sulla facciata anteriore, “bucati” da un piccolo vano giorno. La piccola finestra funge anche da via di fuga per una spirale ideale, che parte dal bordo esterno e attraversa tutti i quadrati, passando per i vertici, disegnando una linea perfetta, quella della sezione aurea.

Di grande raffinatezza, contenitore firmato da Studiocharlie per Lema, tale progetto è caratterizzato da forme lineari interrotte da un susseguirsi di ante e cassetti a quadrati che ne movimentano la superficie. Un gioco geometrico dal forte impatto grafico che va gradualmente a rimpicciolirsi come in un’ideale spirale che si conclude in uno spazio vuoto, origine e fine di questo movimento. La Madia ‘Conchiglia’ ha una forma che tende all’infinito, sia nella sua crescita che nella sua origine. Quello che noi vediamo della spirale disegnata è una porzione. Nella sua crescita diventa troppo grande per poter essere percepita, nella sua origine è difficile distinguere il dettaglio infinitamente piccolo. La Madia ‘Conchiglia’ al crescere della geometria, crescono le dimensioni dei quadrati, e là dove il dettaglio diventa invisibile, all’origine della spirale, c’è un vuoto, uno spazio concentrato. La forma quadrata e la massa compatta conferiscono al mobile una forte presenza di oggetto concluso.

“…Quando gli artisti capiranno che non necessitano di immaginazione, che tutto ciò che essi inventano, in termini di forme e colori, la natura lo ha già inventato superando i più bravi, che essa ha sempre qualcosa di nuovo da offrirci, che è ricca e che la nostra povera immaginazione, per quanto fervida possa essere, appare subito monotona…”

(Pierre August Renoire 1883)

ALK@art

 

Fonte immagine: outletarredamento.it